COMUNICATO STAMPA

Sblocca-cantieri, Codice appalti e cybersecurity: in Senato conferenze con De Poli e Ordine ingegneri Padova, ‘rimettere al centro qualità della progettazione’

Roma, 10 giugno. Un focus sul decreto sblocca-cantieri, sulla riforma del Codice degli appalti e sulle nuove sfide dell’ingegneria a partire dalla cybersecurity. Di questi temi si è parlato, oggi, in Senato, nel corso di due conferenze che si sono svolte, in sala Nassirya, su iniziativa del Senatore Antonio De Poli. Ospiti d’eccezione a Palazzo Madama e protagonisti di un tour una delegazione di rappresentanti dell’Ordine degli ingegneri del Veneto formata da Massimo Coccato (pres. Ordine ingegneri Padova); Pasqualino Boschetto (pres. Federazione Ordine ingegneri del Veneto); Mariano Carraro (pres. Ordine ingegneri Venezia); Giuliano Marella (presidente Fondazione Ingegneri Padova) e Luca Scappini (Consiglio nazionale Ingegneri in rappresentanza del Triveneto). “Centralità sulla qualità della progettazione” e “regole certe e stabili”: questi gli input condivisi dai rappresentanti dell’Ordine degli ingegneri e dal senatore De Poli che, nel corso del suo intervento, ha sottolineato: “Il non fare ha un costo, sia in termini di mancata crescita che di mancata competitività: 530 miliardi dal 2018 al 2035 secondo l’Osservatorio Agici di Finanza d’Impresa. Solo per fare un esempio – ha continuato De Poli che ha ricordato l’importanza della Tav veneta – il mancato completamento delle linee ferroviarie ad Alta velocità, a livello nazionale, costerebbe all’Italia 96 miliardi”. “Dunque, è fondamentale sbloccare i cantieri e soprattutto le risorse”, ha aggiunto De Poli secondo cui “è importante porre attenzione sulla qualità della progettazione”. Proprio questo aspetto è stato condiviso dai rappresentanti dell’Ordine degli ingegneri che giudicano positivamente il decreto sblocca cantieri (“è sicuramente una novità positiva e attesa”, afferma Coccato) ma senza nascondere critiche all’Esecutivo: “Non rappresenta purtroppo la soluzione ottimale per le problematiche della nostra categoria soprattutto perché non difende la qualità e la centralità del progetto. Per buona parte delle nuove norme introdotte, avremo davanti un anno e mezzo per testarle e proporre ulteriori aggiustamenti, se i risultati attesi tarderanno ad arrivare”, ha aggiunto Coccato che ha messo in evidenza: “In aprile si è assistito a un calo del valore dei bandi di progettazione. Tutto ciò è stato dovuto all’incertezza delle modifiche del Codice degli appalti”. E proprio del Codice dei lavori pubblici si è parlato nella seconda sessione pomeridiana con una conferenza alla presenza, oltre che di De Poli, Coccato e Boschetto, anche del senatore Massimo Mallegni (Commissione Lavori pubblici, comunicazioni); Lucio Lacarenza (esperto in appalti pubblici) e Gianpaolo Araco (capo ufficio organizzazione Strategie informatiche – Senato della Repubblica). Nel corso della conferenza riflettori puntati sul Codice e sulla necessità di far ripartire il motore dei lavori pubblici: “Riteniamo che la Centrale unica di progettazione sia una soluzione utopica e pericolosa in quanto difficilmente applicabile”, ha detto Pasqualino Boschetto (presidente FOIV). Sulla stessa scia il Senatore De Poli che, a tal proposito, ha lanciato una proposta: “Trasformiamola in un ‘Agenzia unica di programmazione, con l’obiettivo di semplificare, sburocratizzare e facilitare gli iter per sbloccare le opere”. Opere che, oggi, in Italia, secondo i numeri esposti in Senato, necessitano di troppo tempo per essere realizzate: “In media, un’opera richiede 15 anni e 8 mesi per essere realizzata. Tra le nuove sfide del mondo dell’ingegneria, c’è anche il tema della cybersecurity. Da parte degli ingegneri del Veneto, è arrivata una sollecitazione in tal senso affinché il Legislatore intervenga per un aggiornamento della normativa che riconosca il ruolo degli ingegneri dell’informazione. Un aspetto che è stato condiviso insieme ad un’altra esigenza: “Quando si costruisce un ponte, un professionista si prende la responsabilità di avere firmato un progetto. Serve fare altrettanto quando parliamo di sicurezza dei dati, soprattutto in un mondo che è sempre più digitale”.